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Mercato dell’arte 2025: come è andata la prima metà dell’anno

Illustrazione contemporanea che rappresenta il mercato dell’arte 2025 nella prima metà dell’anno, con quadro astratto, grafico e collezionista stilizzato.

Il mercato dell’arte, nella prima metà del 2025, ha mostrato un equilibrio nuovo.

Non è un periodo di euforia, ma nemmeno di crisi. Dopo anni di oscillazioni e record seguiti da frenate improvvise, l’aria è quella di una stabilizzazione attesa.

I dati di ArtTactic – Key Trends H1 2025 e del più recente The Contemporary Art Market Report 2025 di ArtPrice convergono: le vendite rallentano leggermente, ma il sistema tiene.

Il collezionismo si fa più prudente, più attento, e l’arte contemporanea resta il cuore pulsante del mercato.

In un contesto globale ancora segnato da incertezze economiche e politiche, la parola chiave sembra essere “equilibrio”.

Dopo la corsa, la pausa: un mercato che cerca stabilità

Secondo ArtTactic, tra gennaio e giugno 2025 le vendite delle principali case d’asta internazionali (Christie’s, Sotheby’s e Phillips) hanno raggiunto circa 3,98 miliardi di dollari, in calo del 6,2% rispetto al 2024.

Un rallentamento, sì, ma che va letto come segno di assestamento, non di crisi.

Il Contemporary Art Market Report 2025 conferma la stessa tendenza: le vendite complessive del segmento contemporaneo restano solide, ma la crescita si sposta dalle cifre record alle vendite intermedie, quelle comprese tra 10.000 e 250.000 euro, dove opera la maggior parte degli artisti e dei collezionisti “reali”.

In altre parole: il mercato dell’arte sta tornando su un terreno più concreto, dove il valore si costruisce nel tempo e non in un’asta da 30 secondi.

L’arte contemporanea torna protagonista

Il nuovo report sul mercato contemporaneo sottolinea come questo segmento rappresenti oggi oltre il 55% delle transazioni globali.

Gli artisti under 45 stanno guadagnando spazio, con un pubblico di collezionisti più giovane, digitale e internazionale.

Interessante anche l’aspetto geografico: mentre Londra e New York restano poli dominanti, Parigi e Hong Kong consolidano la loro posizione. E cresce l’interesse per i mercati emergenti, soprattutto Medio Oriente e Sud-est asiatico, dove l’arte contemporanea viene percepita come linguaggio di modernità e identità.

Per gli artisti questo significa che l’attenzione si sta spostando verso linguaggi più attuali, fluidi e ibridi, capaci di dialogare con culture e temi globali.

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La spinta del digitale e delle aste online

Le aste online continuano a essere un pilastro del mercato.

Nel primo semestre del 2025 hanno generato 366 milioni di dollari, con oltre 27.000 lotti venduti, secondo ArtTactic.

Ma i nuovi dati mostrano qualcosa in più: non è solo una questione di volume, ma di abitudini.

Il Contemporary Art Market Report 2025 evidenzia come una quota crescente di collezionisti scopra gli artisti direttamente sui social media o tramite piattaforme digitali. La soglia d’ingresso si è abbassata: acquistare un’opera non richiede più necessariamente il passaggio da una galleria o una fiera.

Per gli artisti è un segnale chiaro: la presenza online non è più accessoria, è parte integrante della propria carriera. Curare immagini, testi, narrazione e coerenza visiva è ormai una forma di professionalità.

Donne, diversità e nuovi linguaggi

Entrambi i report confermano un cambiamento strutturale: cresce la visibilità delle donne artiste.

Nel 2018 rappresentavano solo il 6% del mercato, oggi superano il 12%.

Il numero di artiste vendute all’asta è più che raddoppiato in sei anni, e anche la domanda privata mostra lo stesso trend.

Parallelamente, si affermano pratiche più attente all’etica, alla sostenibilità e alla pluralità di sguardi: temi come ecologia, identità e appartenenza entrano stabilmente nella narrazione artistica contemporanea.

Questo segna un passaggio importante: collezionare arte oggi non è solo possedere, ma anche prendere posizione.

Cosa significa per artisti e collezionisti oggi

Per chi vive il mercato da vicino, questi dati hanno conseguenze concrete.

  • Per gli artisti, la direzione è chiara: rafforzare la propria presenza digitale, costruire relazioni di valore con gallerie e collezionisti, curare la narrazione del proprio lavoro. Non si tratta più di “essere scoperti”, ma di farsi trovare pronti.
  • Per i collezionisti, la prima metà del 2025 offre una finestra interessante. I prezzi medi più bassi e la maggiore trasparenza delle piattaforme online rendono possibile acquistare con maggiore consapevolezza e meno pressione.

E per entrambi, artisti e collezionisti, è un momento favorevole per consolidare: investire in conoscenza, formarsi, e leggere i dati con lucidità, senza farsi trascinare dall’emotività del momento.

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Conclusione: leggere i dati per non farsi trascinare dalle emozioni

Le oscillazioni del mercato non raccontano solo numeri, ma comportamenti, paure e desideri collettivi.

I report di ArtTactic e del Contemporary Art Market 2025 ci ricordano che l’arte non è mai ferma: cambia ritmo, ma non smette di muoversi.

Capire i dati significa non subirli.

E per chi crea, colleziona o semplicemente ama l’arte, questo è il modo migliore per continuare a costruire con equilibrio, consapevolezza e libertà.

  • Perito, Criminologa e Consulente d'arte specializzata nel mercato dell'arte contemporanea. Perito e CTU per il Tribunale di Bergamo, collezionista e membro del Registro Italiano dei Coach Professionisti.

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4 Comments

  1. Grazie Stefania, una sintesi lucida e molto interessante che conferma come il racconto della propria personalità creativa, grazie al digitale e alle piattaforme online, debba ormai aggiungersi alla tavolozza, ai pigmenti e alle tele, come tu vai predicando da molto tempo.

    un caro saluto
    A
    .

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