Nel corso dei secoli le donne sono state spesso emarginate e ignorate nel mondo dell’arte, un campo che storicamente ha visto dominare gli uomini, sia come creatori (pochi nomi di donne sono rimasti celebri nella storia) che come detentori di potere nelle istituzioni culturali.
Nonostante i progressi significativi compiuti in molti ambiti sociali e professionali, il mondo dell’arte resta ancora un luogo in cui le donne devono lottare costantemente per ottenere pari opportunità, soprattutto per accedere a posizioni di leadership e a riconoscimenti equi.
La storia delle donne nell’arte: una tradizione di escluse.
Nel passato, le donne erano raramente riconosciute come artiste di valore.
Per secoli, l’arte è stata dominata da figure maschili come Leonardo da Vinci, Michelangelo, Rembrandt e molti altri, mentre le artiste donne venivano spesso limitate a ruoli minori o relegati alla pittura di ritratti domestici o soggetti considerati “inferiori”.
Artiste che non avevano nulla da invidiare ai grandi nomi maschili (si pensi alla poetessa Saffo, ad Artemisia Gentileschi, fino ad arrivare alla da poco “rivalutata” Bethe Morisot).
I motivi di questa esclusione sono molteplici e radicati in una società patriarcale che non considerava le donne in grado di essere “grandi” artiste, per via di pregiudizi dovuti alla loro posizione sociale e famigliare.
Nel corso del XX secolo, tuttavia, alcune donne come Frida Kahlo, Georgia O’Keeffe, e la già citata Artemisia Gentileschi hanno ottenuto riconoscimenti per il loro talento.
Ma il percorso è stato lungo, e in molte situazioni queste donne hanno dovuto affrontare ostacoli enormi per essere visibili, spesso lottando contro la marginalizzazione e la riduzione del loro lavoro a “arte femminile”, come se fosse inferiore rispetto a quello degli uomini.
Infatti caratteristiche che spesso e volentieri vengono associate all’arte e alla personalità femminile come l’empatia, in realtà non sono elementi connaturati alla natura della donna, ma sono caratteristiche (come i muscoli) che vanno allenate.
È sempre la via più semplice classificare tutto tramite stereotipi discriminanti.
Le pari opportunità oggi: un mondo ancora dominato dagli uomini
Nonostante i traguardi nel campo dell’arte, le donne continuano a trovarsi in una posizione di svantaggio.
I dati parlano chiaro: le statistiche sull’accesso delle donne alla curatela di mostre d’arte, alle collezioni permanenti dei musei o alla guida delle istituzioni culturali mostrano una rappresentanza inferiore rispetto agli uomini.
Inoltre le donne sono ancora meno visibili in contesti artistici prestigiosi come le Biennali internazionali o le mostre di alto livello.
Gli uomini, anche oggi, sono i principali curatori e direttori di musei, critici d’arte, e galleristi (non per merito ma rispettando una vecchia tradizione tutt’ora legalizzata dalla nostra società).
Le donne faticano a ottenere ruoli di leadership nelle stesse istituzioni.
Il mercato dell’arte stesso riflette questa disparità: le opere di artisti uomini sono spesso vendute a prezzi più alti rispetto a quelle di artiste donne, e ciò si traduce in una minore valorizzazione economica del lavoro femminile.
I numeri delle aste e delle gallerie sono impietosi: anche quando le donne raggiungono il successo, i loro guadagni restano inferiori rispetto a quelli dei colleghi artisti. Creando una grandissima competizione all’interno del genere femminile.
Perché le donne faticano ancora a raggiungere posizioni di leadership?
Le donne nel mondo dell’arte dovrebbero essere unite per affrontare una serie di ostacoli legati alla cultura dominante che ha sempre visto la leadership come una prerogativa maschile, perché nel 2025 problematiche come il bilanciamento della famiglia, la maternità e la cura dei figli dovrebbero essere assolti da entrambi i generi.
Eppure le aspettative sociali sul ruolo della donna come “caregiver” sono ancora fattori che limitano la libertà e le opportunità professionali per molte donne.
Inoltre molte delle gallerie e dei musei più importanti sono ancora gestiti da uomini, e le decisioni riguardo alla programmazione artistica, alla selezione delle opere e alla gestione degli eventi raramente riflettono una parità di genere.
Anche le critiche d’arte, un altro settore chiave per la visibilità degli artisti, continuano ad essere dominate da uomini. Questo crea una barriera aggiuntiva per le artiste donne che desiderano ottenere riconoscimenti o visibilità, creando spesso non una coesione per andare contro la tradizione, ma una guerra tra loro.
La lotta per il cambiamento: le iniziative per la parità
Molte artiste e attiviste stanno portando avanti un cambiamento, sollevando il dibattito sulle disuguaglianze nel mondo dell’arte.
Organizzazioni come “The Guerrilla Girls”, gruppi di attivisti femministi e musei che promuovono la parità di genere, stanno facendo pressione per ottenere visibilità e pari opportunità per le donne.
Inoltre diverse istituzioni stanno cercando di introdurre politiche per garantire una maggiore inclusività e per incoraggiare la diversità di genere nelle mostre e nelle collezioni.
Anche nelle realtà più piccole, per esempio a Varedo all’interno di Villa Bagatti Valsecchi, nel mese di marzo è stata organizzata una settimana all’insegna dell’importanza dell‘emancipazione della donna nel mondo del lavoro con uno sguardo più preciso sul mondo dell’arte.
Conclusione
Nonostante sembrino essere raggiunti alcuni traguardi, le donne (specialmente nel mondo dell’arte) devono ancora affrontare numerosi ostacoli per raggiungere la parità di genere.
Le disuguaglianze strutturali, le difficoltà legate alla maternità e alla vita familiare, e la predominanza maschile nei ruoli di potere sono tutte sfide che richiedono interventi significativi.
Solo attraverso una coesione e un impegno concreto femminile ma soprattutto maschile (spesso e volentieri si dimenticano i doveri maschili volti alla lotta della parità di genere) a livello individuale e istituzionale, sarà possibile garantire che le pari opportunità diventino una realtà nel mondo dell’arte, dove ogni talento possa essere valorizzato e riconosciuto per ciò che è.
L'autrice

Lo zio ama te in qualsiasi tua forma da oggi le pari opportunità nell’arte subiscono una svolta al gentil sesso senza eguali grazie al VITTORIA EFFECT!!!! Articolo di spessore ben scritto e di alto profilo solo applausi!!!!
Vittoria ha lavorato davvero molto bene!